giovedì 5 aprile 2012

Il CS dell'ONU terrà consultazioni sulla questione del Sahara il 17 aprile



Il CS dell'ONU terrà consultazioni sulla questione del Sahara il 17 aprile


04/04/2012





Il Consiglio di sicurezza dell'ONU terrà consultazioni a porta-chiusa sulla questione del Sahara il 17 aprile prossimo, secondo il programma di lavoro dell'Organo esecutivo per il mese in corso reso pubblico martedì.



Il CS dell'ONU dedicherà la sua riunione del 17 aprile all'esame della relazione sul Sahara che dovrà sottoporrgli prossimamente il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, si è indicato, d'altra parte, presso l'ufficio del portavoce dell'ONU.





Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon presiede una riunione del consiglio di sicurezza



I quindici prevedono in seguito di riunirsi il 24 aprile in previsione dell'adozione di una risoluzione prorogando il mandato del MINURSO, legge sull'ordine del giorno del consiglio di sicurezza dell'ONU la cui presidenza per il mese in corso è assicurata dagli Stati Uniti.





Si ricorda che il mandato del MINURSO arriverà a scadenza fine aprile.





Discorso di Lincoln Diaz-Balart, membro del congresso americano, sul Sahara Occidentale





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lunedì 20 febbraio 2012

I negoziati informali sul Sahara riprendono l'11 marzo a Manhasset




I negoziati informali sul Sahara riprendono l'11 marzo a Manhasset
20/02/2012



Il nono round dei negoziati informali sul Sahara, sotto l'egida delle Nazioni Unite, si svolgerà l'11 e il 13 marzo prossimo a Manhasset, nel sobborgo di New York.



L'avviso di quest'appuntamento è stato fatto, sabato sera, a Rabat, dal ministro degli esteri e della cooperazione, Saad-Dine El Otmani, allora di una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi dei quattro altri stati membri dell'Unione del Magreb arabo (UMA), all'uscita dei lavori del loro 30esima riunione.



Contatti con la stampa dei ministri degli esteri dei paesi del Magreb



Notiamo che questo round era previsto all'origine per il mese di febbraio corrente, prima di essere rinviato al mese di marzo.



L'ottavo round dei negoziati informali sul Sahara si è svolto nel luglio 2011 a Manhasset in presenza del Marocco, dell'Algeria, della Mauritania e del Polisario.







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mercoledì 2 novembre 2011

Quei cooperanti in cerca di guai










Quei cooperanti in cerca di guai





La penna di una scrittrice va là dove la porta il cuore. La partecipazione con cui Susanna Tamaro denuncia, in una lettera al Corriere, il silenzio mediatico intorno al dramma di Rossella Urru, rapita il 22 ottobre in Algeria da Al Qaida Maghreb, è emotivamente condivisibile. Nella lettera mancano, però alcuni elementi indispensabili per valutare il dramma di Rossella non solo con le ragioni del cuore, ma anche con quelle dell'intelletto.


Quell'intelletto che dovrebbe sempre accompagnare le decisioni di chi opera negli angoli bui del mondo. Manca - non per colpa della scrittrice, ma di molti mezzi d'informazione che l'hanno omessa - una cruciale verità raccontata dal mediatore impegnato a negoziare la liberazione di Rossella e dei suoi due compagni di sventura spagnoli.


«I combattenti dell'Aqmi (Al Qaida Maghreb, ndr) entrati nei campi del Polisario ... non erano armati - spiega il mediatore - avevano dei complici nel campo, membri e simpatizzanti di Aqmi, che hanno fornito le armi e indicato gli ostaggi da sequestrare. Sappiamo che due uomini armati e con l'uniforme del Polisario hanno lasciato partire i veicoli che trasportavano gli ostaggi». In quella frase ci sono tutte le verità nascoste o assai sottaciute di questa brutta storia. La più evidente è che il sequestro è frutto di un'operazione messa a segno grazie a collusioni e complicità tra i terroristi di Al Qaida e gli ospiti del campo profughi. Alcuni «membri e simpatizzanti di Aqmi» hanno fornito le armi ai terroristi, li hanno accompagnati nella foresteria in cui dormiva Rossella e hanno poi agevolato la fuga del commando.




Se fosse il primo caso di connivenza tra militanti del Polisario e terroristi di Al Qaida non sarebbe grave. Ma non è così. Il dramma di Rossella Urru è, purtroppo, un dramma annunciato. E prevedibile. Non solo perch´ arriva otto mesi dopo la sparizione di Mariasandra Mariani, rapita anche lei in Algeria da Al Qaida Maghreb, ma perch´ da tempo si sa che molti militanti del Polisario son passati al soldo di Al Qaida abbandonando la lotta per l'indipendenza per dedicarsi ai traffici di droga, armi ed esseri umani. Per capirlo basta leggersi l'articolo di Foreign Policy del 3 gennaio di quest'anno firmato da Alison Lake.


«Alcuni segnali indicano che la paralisi dei negoziati sull'indipendenza o l'autonomia del Sahara Occidentale potrebbe aver generato un matrimonio di convenienza tra elementi del gruppo indipendentista e Aqmi... alcuni membri del Fronte del Polisario in Algeria si sono uniti ad Al Qaida nel traffico di droga, armi e aiuti umanitari lungo i confini del deserto nordafricano».


L'articolo è solo uno delle decine che segnalano l'infiltrazione di Al Qaida nei campi dei rifugiati saharawi.






giovedì 15 luglio 2010






Un giornale italiano si fa l'eco delle prove di una delegazione dei Sahraoui Marocchini in visita in Italia



13/07/2010




La visita effettuata recentemente in Italia da una delegazione dei Sahraoui Marocchini che rappresenta la società civile continua a trovare eco nei titoli della stampa della penisola dove, giovedì ancora, il " Corriere de Siena" (Toscana-centro) è ritornato sulle prove forti consegnate dai membri di questa delegazione sulla realtà dell'affare detto del Sahara e le sofferenze sopportate da sequestrati dei campi di Tindouf, in Algeria.


Il giornale ricorda in particolare il dialogo " costruttivo e fruttuoso" che la delegazione ha avuto a Firenze, capo luogo della Toscana, con la signora Maria Dina Tozzi, responsabile dell'attività internazionale a livello regionale, che è stata delegata dal presidente della regione, il sig. Enrico Rossi.


I membri della delegazione, composta dai sigg. Ghallaoui Sidati, ex-rappresentante del " polisario" in Italia, Lahcen Elmahraoui, universitario, membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS) e la signora Saadani Maa Alainine, attore associativo e militante per i diritti dell'uomo, membro del Corcas, ha potuto così illuminare la loro interlocutrice, a partire dal loro vissuto, sulla questione del Sahara e sulla responsabilità che è quella dell'Algeria in quest'affare.



La delegazione, alla quale si era unito il sig. Yassine Belkassem, della rete delle associazioni della Comunità marocchina in Italia e della Federazione degli Africani in Italia, ha messo anche in evidenza la pertinenza del progetto d'autonomia proposto dal Marocco.



I membri della delegazione, d'altra parte, hanno attirato l'attenzione della parte italiana sulla deviazione sistematica da parte dei dirigenti del " polisario" aiuti umanitari e l'arricchimento di quest'ultimi a spese delle popolazioni sequestrate consegnate alla miseria ed alle malattie.



Il " Corriere di Siena" si appesantisce in particolare sulla prova patetica consegnata dalla signora Saadani Maa Alainine che ha sottolineato il carattere sanguinario del " polisario" e la crudeltà delle sue pratiche al contro di chiunque si avvertirebbe di contrastare le sue intenzioni economiche.



La Sig.ra Maa Alainine ha evocato, a questo proposito, il suo vissuto e le sofferenze che ha sopportato nella sua carne in seguito alla liquidazione di suo padre ed alle torture che ha subito e la sua madre.



Ha riferito anche l'episodio penoso della sua deportazione, in società di altri bambini, all'età di 9 anni a Cuba dove, ha affermato, era stata mantenuta senza alcuno contatto con la sua famiglia durante 17 anni.



In occasione della stessa riunione, il sig. Belkassem ha sottolineato, lui anche, la pertinenza del progetto d'autonomia proposto dal Marocco come quadro di regolamento della questione detta del Sahara la cui concretizzazione permetterà ai sequestrati di ritornare alla madre-patria, il Marocco, presso le loro famiglie e parenti.



Ha sollevato anche il problema della deviazione degli aiuti umanitari e le sofferenze che sopportano pertanto, in particolare i bambini, le donne e le persone anziane nei campi della vergogna a Tindouf.





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mercoledì 25 novembre 2009

Una delegazione di Fuerteventura in visita nella regione Laayoune-Boujdour-Sakia Lhamra














Una delegazione di Fuerteventura in visita nella regione Laayoune-Boujdour-Sakia Lhamra 25/11/2009


Una delegazione che comprende eletti della camera di commercio di Fuerteventura, degli investitori, degli uomini d'affari e dei responsabili di quest'isola spagnola sono arrivati martedì sera a Laayoune per una visita di tre giorni nella regione di Laayoune-Boujdour-Sakia Lhamra.

Questa visita si iscritto nel quadro dell'apertura del centro regionale d'investimento (CRD) di Laayoune sulle isole Canarie per fare conoscere i vantaggi d'investimento della regione e consolidare le relazioni socioeconomiche tra le isole Canarie e le province del sud del regno, ha affermato il direttore del CRD, il sig. Hassan Maoulainaine.

Ci attendiamo che questa visita contribuisca a consolidare le relazioni d'amicizia e gli scambi commerciali e di competenza allo scopo dI attirare gli investitori, in particolare gli spagnoli, ha aggiunto il sig. Maoulainaine in una dichiarazione alla MAP.

L'obiettivo di questa visita è di rafforzare i rapporti commerciali tra l'Isola di Fuerteventura e la provincia di Tarfaya, ha dichiarato da parte sua il vicepresidente della camera di commercio di Fuerteventura, il sig. Hannibal Domeniguez.

La delegazione terrà riunioni con i capi dei settori economici produttivi, i membri della camera di commercio e d'industria di Laayoune, gli eletti della provincia di Tarfaya per informarsi dei vantaggi e possibilità d'investimento a disposizione della regione, e nella provincia di Tarfaya in particolare.

Si renderà anche a molte istituzioni e stabilimenti economici e sociali così che a località turistiche, fra cui la regione turistica di Foum El Oued e la riserva Naila.





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martedì 24 novembre 2009

L'iniziativa d'autonomia, metterà un termine alle sofferenze delle donne nei campi di Tindouf (organizzazioni femminili)









L'iniziativa d'autonomia, metterà un termine alle sofferenze delle donne nei campi di Tindouf (organizzazioni femminili) 24/11/2009


Le Organizzazioni femminili a Laayoune hanno perorato, domenica, per l'accelerazione dell'attuazione dell'iniziativa d'autonomia delle province del sud, considerata come l'unica soluzione possibile per regolare definitivamente il conflitto artificiale del Sahara e mettere un termine alle sofferenze delle donne e dei bambini nei campi di Tindouf.

" L'attuazione di questa soluzione metterà un termine alle sofferenze delle madri e dei bambini nei campi di Tindouf in cui sono sottoposti a forme atroce di sfruttamento e d'intimidazione morali e sessuali, come sono vittime di atti di separazione tra le donne e la loro progenie, forzati a vivere altrove lontano dal grembo familiare e dall'affezione materna" , hanno sottolineato quest'organizzazioni in una lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, il sig. Ban Ki-moon, e di cui lettura è stata data nel corso della riunione di comunicazione tenuta al palazzo dei congressi a Laayoune.

In questa lettera, hanno rilevato che " i soli beneficiari di questa catastrofe umanitaria " chi " non deve essere dimenticata" sono " i dirigenti dell'Algeria ed i loro agenti al Polisario ed alcuni separatisti all'interno che non rappresentano che loro anche e fanno rilancio politico e della questione dei diritti dell'uomo un fondo di commercio per arricchirsi ".

Hanno notato che " gli ultimi sviluppi attraverso i quali i servizi algerini dell'invetigazioni hanno tentato di deviare gli sguardi delle sofferenze dei nostri genitori che vivono da oltre 35 anni sul suolo algerino, creando di qualsiasi parte l'affare della denominata Aminatou Haidar, costituisce una fuga davanti ed un disimpegno delle responsabilità per non sedersi alla tavola dei negoziati sorvegliati dalle Nazioni Unite in vista di arrivare ad una soluzione pacifica, giusta e duratura della questione del Sahara".

" La sola rappresentatività femminile legale riconosciuta alla scala internazionale è quella che emana dallo scrutinio al mezzo di elezioni democratiche" , ha fatto osservare, condannando " i tentativi inutili dei servizi algerini dell'investigazione ed i loro agenti nei campi di Tindouf che mirano a presentare ed imporre alcuni nomi come rappresentanti dei sahraoui ".

Hanno anche espresso la loro fiducia nel lavoro effettuato dal sig. Ban-Ki-moon, alla testa dell'ONU per rafforzare la pace e la sicurezza internazionali, che mette in valore gli sforzi fatti dai suoi rappresentanti ed i suoi inviati e l'insieme delle componenti della missione del MINURSO per incoraggiare tutte le parti al dialogo in vista di arrivare ad una soluzione giusta e realistica al conflitto artificiale del Sahara marocchino.





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lunedì 19 ottobre 2009

La proposta del Marocco permetterà ai Sahraoui di godere di diritti specifici (Felipe Gonzalez)









La proposta del Marocco permetterà ai Sahraoui di godere di diritti specifici (Felipe Gonzalez) 19/10/2009

L'ex presidente del governo spagnolo, Felipe Gonzalez ha espresso il suo sostegno alla proposta del Marocco di accordare l'autonomia al Sahara, che sottolinea che permetterà ai sahraoui di godere di diritti specifici nel quadro della sovranità marocchina.

" La proposta d'autonomia presentata dal Marocco permetterà ai sahraoui di godere di diritti specifici nel quadro della sovranità marocchina e fare parte del Magreb arabo come lo erano storicamente" , ha sollevato il sig. Gonzalez allora di un riunione-dibattito nel quadro di un ciclo di conferenze sul tema " Alla frontiera: Dialoghi di un mondo che cambia" organizzata da Caixa Forum.

L'ex presidente del governo spagnolo ha messo in evidenza " il grande profitto" che i sahraouis trarranno dell'ampia autonomia proposta dal Marocco.

Il Sig. Gonzalez si è d'altra parte, interrogato sul ruolo giocato dallo Stato algerino nel conflitto attorno al sahara che dura da oltre 35 anni.

" Perché l'Algeria interviene in questo conflitto.

Nessuno lo sa" , si è chiesto.

L'ex capo dell'esecutivo spagnolo ha, d'altra parte, sollevato l'anachronismo della chiusura delle frontiere tra il Marocco e l'Algeria.

" È sconosciuto che le sole frontiere ancora chiuse tra i due paesi limitrofi siano quelle tra l'Algeria e Marocco" , ha notato, aggiungendo che anche per quanto riguarda le frontiere tra i due Corée, passaggi esistono permettendo il transito delle persone.

Ha sottolineato, a questo proposito, il ruiolo che deve assumere l'UMA per trovare una soluzione a questa situazione che ipoteca ed ostacola il processo di sviluppo della regione del Magreb.

Il Sig. Gonzalez, l'uno dei dirigenti più influenti del partito socialista operaio spagnolo (PSOE) attualmente al potere in Spagna, ha anche affermato che l'unico paese del mondo arabo che beneficia di ampi spazi di libertà è " senza dubbio il Marocco anche nel Sahara".

Reagendo alle osservazioni che riguardano presunte spoliazioni di risorse naturali al Sahara condotta da imprese internazionali, l'ex presidente del governo spagnolo ha confutato categoricamente tali allegazioni.

Non c'è nessuna spoliazione delle risorse naturali del Sahara, ha affermato.



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